Principio 2

Linguaggio
- La scuola, quale luogo di relazione e apprendimento linguistico, riconosce la centralità e performatività
del linguaggio in tutte le sue espressioni e incentiva l’uso di un linguaggio non sessista e non discriminatorio.
1. È posta in essere un’azione volta a garantire l’uso corretto del genere nel linguaggio, non sessista, non lesivo dell’immagine della donna, da parte del personale scolastico e para-scolastico, docente e non docente.
Come?
La scuola prevede momenti formativi, per il personale scolastico e para-scolastico, docente e non, sull’uso corretto della lingua in un’ottica non sessista, volti a mettere in luce come usi del linguaggio dati per scontati possano avere implicazioni sessiste, riprodurre stereotipi, rappresentare in modo nocivo le persone.
Sono previste e incoraggiate azioni all’interno della didattica mirate alla decostruzione del sessismo insito nell’uso corrente della/delle lingua/e.
2. Sono recepite tutte le indicazioni in merito da parte del Ministero o di altre autorità competenti. È verificata e condivisa dal personale docente e non l’applicazione delle Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo del MIUR.
Come?
È prevista e monitorata l’applicazione delle indicazioni della Accademia della Crusca per l’uso non sessista della lingua italiana nella didattica della lingua, nell’uso quotidiano nel contesto scolastico e nelle comunicazioni con le famiglie.
Sono recepite eventuali indicazioni in materia anche nell’insegnamento delle lingue straniere.
3. Nella programmazione, valutazione e comunicazione delle attività didattiche l’uso del linguaggio è posto come strumento centrale per la costruzione delle relazioni.
Come?
Sono previsti e incoraggiati, nella didattica e al di fuori, spazi e tempi dedicati all’analisi critica, da parte di bambini, bambine e insegnanti, del linguaggio usato nei materiali didattici e su quello usato da bambine e bambini nelle situazioni quotidiane, nell’ottica di individuare usi e termini sessisti e provare a immaginare possibilità di espressione libere dal sessismo.
Esistono e vengono utilizzati strumenti di rilevamento da parte delle/degli insegnanti atti a tenere traccia dei momenti di riflessione svolti in classe sul linguaggio e delle criticità nell’uso del linguaggio che emergono nelle interazioni fra bambine/i, nel gioco, nei momenti di conflitto, nelle letture.
Linee guida
Si considerano diverse forme di linguaggio, ad esempio il linguaggio amministrativo, l’insegnamento delle lingue, il linguaggio usato nella didattica e nelle relazioni tra pari e tra figure educanti e bambine e bambini.
I modi di aggiornamento formativi in tema di linguaggio dovrebbero inserirsi a pieno titolo nelle modalità di aggiornamento
già presenti, costituendone un momento formativo specifico e continuativo.
Sono da favorire le azioni e l’acquisizione degli strumenti e della documentazione volte a incentivare un uso e una lettura critica e consapevole del linguaggio da parte di bambine e bambini.