Principio 6

Gestione degli spazi
- L’accesso agli spazi della scuola, così come le dotazioni didattiche, ludiche, gli arredi e tutti i materiali sono pensati e organizzati avendo cura di non veicolare e rinforzare stereotipi sessisti e discriminazioni di genere.
1. Sono posti in essere dei meccanismi interni alla scuola atti a garantire che tutti gli spazi dedicati a, o solo attraversati da, bambine/i promuovano un messaggio non stereotipante e discriminatorio di rappresentazioni dei generi, assegnazione dei ruoli, attivando appropriate misure di prevenzione e rimozione di messaggi stereotipati.
Come?
I colori, gli arredamenti da interno e da esterno, le immagini e le strutture mobili nelle aree di accoglienza e aperte sono pensati, dove possibile, o funzionalizzati avendo cura di non rimarcare stereotipi sessisti.
Sono presenti forme di monitoraggio e feedback in relazione a elementi stereotipanti o discriminatori.
È prevista una chiara procedura tale da garantire che azioni non conformi ai principi guida siano rimosse.
La scuola prevede, all’interno dei luoghi e dei momenti decisionali, una riflessione su come intervenire sugli ambienti
– se possibile, anche in termini di progettazione e non solo di fruizione dell’esistente – per ridurre il loro impatto in termini di creazione e mantenimento di disparità e/o stereotipi.
2. È posta in essere una modalità di lavoro secondo la quale l’affidamento di mansioni di cura degli spazi a bambine e bambini e alle figure adulte è definita in base alle sole responsabilità individuali e collettive, rimuovendo ogni attribuzione a stereotipi di ruolo.
Come?
Ogni disposizione in merito alla cura (mansioni) è definita in forma paritaria dai e dalle docenti (o da altra figura responsabile).
Ogni bambine/i è responsabilizzata/o ai propri doveri di cura degli spazi, nelle forme definite dalla scuola e classe, a prescindere dal genere.
Eventuali comportamenti di rifiuto o di scelta non conforme alle responsabilità individuali e agli impegni previsti per la classe sono trattati avendo cura di non utilizzare elementi attribuibili a ruoli omologanti.
3. Le modalità previste di identificazione, acquisizione e uso delle dotazioni didattiche garantiscono una costante attenzione affinché tali dotazioni supportino la promozione della parità di genere, il superamento degli stereotipi sessisti e di ruolo.
Come?
La scelta (ricognizione, individuazione, selezione) dei materiali per la didattica, dei libri, delle immagini proposte è motivata da una specifica attenzione ai contenuti rispondenti ai principi guida, portando ad evidenziare eventuali elementi stereotipizzanti (da mettere a tema nella didattica e fare oggetto di discussione critica in classe).
Gli eventuali libri di testo adottati aderiscono ai principi promossi dal progetto Polite o esiste altra forma di monitoraggio sui contenuti degli stessi.
Nella scelta e proposta di libri e materiali all’interno della didattica è offerta una pluralità di linguaggi verbali e visivi e un’alternanza di protagonisti femminili e maschili.
Sono garantiti dei momenti formativi e di riflessione finalizzati a garantire una conoscenza da parte degli/le insegnanti in merito alla letteratura di genere per l’infanzia.
6.4. Gli spazi riservati agli/alle insegnanti (e ai colloqui con i genitori) sono organizzati e mantenuti anche in funzione di promuovere un messaggio positivo di relazione di genere, non riprodurre inique distribuzioni dell’esercizio del potere e gerarchie, non risultare discriminanti, attivando appropriate misure di prevenzione e rimozione di messaggi stereotipizzanti.
Come?
Sono presenti rappresentazioni non sessiste dei generi, non sono proposte immagini stereotipanti, non sono divisi gli spazi in modo iniquo su base di genere, l’ambiente nel suo complesso offre un uso non sessista della lingua, offre restituzione dei percorsi di educazione al genere portati avanti nella scuola.
La scuola prevede, all’interno dei luoghi e dei momenti decisionali, una riflessione su come intervenire sugli ambienti dedicati alle/agli insegnanti – se possibile, anche in termini di progettazione e non solo di fruizione dell’esistente – per ridurre il loro impatto in termini di creazione e mantenimento di disparità e/o stereotipi.