Principio 8

Cura
- La cura è riconosciuta come aspetto fondante nello strutturarsi di autonomie, identità e relazioni;
come tale è promossa in considerazione delle responsabilità, delle sensibilità e dei bisogni individuali a prescindere dal genere.
1. È tutelata la rilevanza degli aspetti legati alla cura nella costruzione dell’identità nella fascia d’età 6-11 anni.
Come?
È presente un’azione continuativa volta a favorire una presa in carico e il coinvolgimento attivo di tutte/i gli/le insegnanti che parta dal porre al centro la collaborazione tra pari, senza riprodurre stereotipi di ruolo o sessisti, trasversale alle discipline (commissione che svolge osservazioni, strumenti di autovalutazione, svolgimento di focus group, momenti formazione/autoformazione specifici).
Sono garantiti spazi/tempi dedicati alla decostruzione degli stereotipi sessisti e alla valorizzazione delle differenze nelle routine e nei contesti dedicati alle azioni di cura.
Esiste una funzione interna alla scuola di ascolto in relazione agli aspetti emotivo/relazionali della scoperta della propria sessualità.
Sono previsti e sperimentati strumenti e attività che favoriscano l’emergere della pluralità dei punti di vista, delle diverse sensibilità e delle problematiche relazionali interne alla classe e/o alla comunità scolastica.
2. Nell’organizzazione, sostegno, incentivo alle attività e cooperazione nella cura degli spazi (mensa, bagni) sono considerate esclusivamente le responsabilità dei bambini/e avendo cura di non anteporre ad esse eventuali pre-assegnazioni orientate dal sesso.
Come?
Esistono chiare indicazioni condivise dal corpo docente secondo le quali nell’organizzazione e nello svolgimento di compiti a mensa non sono affidati ruoli specifici ai bambini e alle bambine sulla base di stereotipi sessisti e di ruolo. Il personale della mensa partecipa ad una formazione specifica sul contrasto agli stereotipi sessisti e, sulla base di questa, prende parte alla progettazione delle attività legate ai momenti dei pasti e alla fruizione dei pasti della mensa.
Lo svolgimento dei compiti assegnati, l’organizzazione della routine e l’occupazione degli spazi durante i pasti e le routine:
- favoriscono la relazione, la cooperazione e la contaminazione tra i generi e di conquista dell’autonomia (organizzazione degli spazi, piccoli gruppi…);
- favoriscono la trasmissione di modelli non stereotipati di ruoli di genere.
Nell’eventuale differenziazione dei servizi esiste una disposizione chiara al fine di garantire un’attenzione specifica volta a evitare che la collocazione e l’indirizzo d’uso dei servizi igienici possano rimarcare e rafforzare forme di iniquità, e che siano presenti indicazioni impositive o sanzionatorie circa l’uso genderizzato dei bagni. Viene, infine, veicolata e promossa la corresponsabilità circa l’igiene e la tutela dei servizi.
È stata predisposta a livello didattico (anche attraverso modalità di gestione che tengano conto di aspetti quali la sorveglianza, la numerosità degli/delle alunni/e, l’organizzazione dei tempi …) un’attenzione alle routine, alle attività e al tempo trascorso nei bagni quale occasione di costruzione di relazioni, conquista dell’autonomia e consapevolezza del proprio corpo.
3. È in essere una continua attenzione e supervisione affinché l’interazione con e l’integrazione di bambine e bambini con disabilità siano proposte e incoraggiate tra tutti i componenti del gruppo classe a prescindere dal genere.
Come?
Sono definite con chiarezza delle linee guida secondo le quali:
- Nell’interazione con e integrazione di bambine e bambini con disabilità viene favorita la collaborazione tra pari senza riprodurre stereotipie legate ai ruoli di genere;
- Nell’interazione con e integrazione di bambine e bambini con disabilità viene valorizzata la cura senza riprodurre stereotipi legati ai ruoli di genere.
Esiste una presa in carico del tema del corpo che cambia in rapporto con la disabilità.
Anche nel caso di bambine e bambini con disabilità è favorita una collaborazione e il coinvolgimento di tutte le figure genitoriali (a prescindere dal genere).
4. È posta attenzione affinché le mansioni di cura richieste e stimolate siano svolte e assegnate senza riprodurre stereotipi sessisti e di ruolo.
Come?
Gli eventuali compiti di cura, soprattutto nei primi anni, avviati da parte del personale docente e non docente sono attenti a non marcare differenze di genere.
Viene valorizzata la cura come attitudine comune ai generi, come azione necessaria allo svolgimento di qualsiasi attività e al buon esito di qualsiasi relazione.
L’incidenza di un genere rispetto a un altro nel corpo docente e non docente è posta come elemento di attenzione al fine di avviare azioni mitigatrici.
Linee guida
Nello sviluppo di mansioni di cura corrette e attente a mitigare gli stereotipi esistenti, la creazione di meccanismi “guida” può variare molto in funzione della cultura lavorativa e delle modalità di cooperazione tra i docenti.
La centralità degli aspetti legati alla cura (in particolare riguardo questa fascia d’età) richiede tempi e spazi preposti e una programmazione dedicata e condivisa all’interno del corpo docente e del personale non docente.
Negli aspetti riguardanti la cura emerge con maggiore evidenza l’intersezionalità dei piani costitutivi dell’identità individuale, della costruzione degli stereotipi e della segregazione sociale. Vale a dire quanto diversi aspetti dell’identità quali il genere, l’etnia, la formazione religiosa propria e familiare, il contesto culturale di provenienza, la classe sociale, la configurazione e altre caratteristiche familiari, si intersechino tra loro generando differenti forme (potenziali o in essere) di discriminazioni.